Come si è saputo oggi, giovedì scorso la Corte d'appello di Argovia ha cercato di allontanare segretamente Sandra dal Paese. È stato solo grazie all'accanita resistenza della ragazzina di 13 anni che alla fine se ne sono riusciti.

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Nel comunicato odierno la Corte d'appello si basa su un rapporto dell'ospedale di Winterthur. Lì Sandra è stata certificata che stava bene e non aveva tendenze suicide.

In un rapporto di Schweiz Aktuell, tuttavia, il perito responsabile dell'ospedale ha immediatamente smentito tale affermazione. Il rapporto è stato redatto nel periodo in cui Sandra viveva nella famiglia affidataria nella Svizzera orientale.

Diventa sempre più chiaro che il tribunale superiore e le autorità competenti di Rheinfelden hanno commesso un errore irrimediabile e stanno ora cercando con tutti i mezzi possibili di nascondere i propri errori.

Negare a un bambino il contatto con le persone che si prendono cura di lui per diversi giorni e tenerlo in isolamento è disumano e viola tutti i diritti umani.